13.9.13

I GIORNI DELL'ABBANDONO


Questa settimana ho letto un libro che non mi ha del tutto convinta: I giorni dell'abbandono di Elena Ferrante.
Vi si narra la storia di una donna piuttosto comune: 38 anni, due figli, aspirazioni che mal si conciliano coi doveri familiari. Una donna che investe tutto sulla famiglia, che cade come un castello di carte quando il marito la lascia per una prevedibile ragazza giovane e scialba.
Questo romanzo mi ha delusa perchè una cosa seria come il divorzio diventa un clichè fuori da ogni realtà che ho incontrato: il via vai dai tribunali, l'avvocato, la lotta per avere gli assegni dovuti ai figli, l'ex marito che cerca di mettere i bastoni fra le ruote nella vita privata dell'ex moglie o ridotto sul lastrico dalle di lei pretese... son cose di cui sento parlare ogni giorno e che qui vengono a mala pena sfiorate, dando a questo libro un alone di irrealtà quasi irritante.
Aggiungo che questo romanzo mi ha delusa perchè la protagonista ci fa una pessima figura: una donna che viene abbandonata dal marito e che non sa reagire come ci si aspetta da un'adulta. Una donna che non si rende conto della fortuna immensa che ha a non dover lavorare per provvedere alle esigenze minime dei figli, che non paga un affitto, che è stata lasciata con decenza, senza sceneggiate nè colpi bassi. Una donna che è una privilegiata e che si piange addosso come una bambina.
Una donna che in sostanza è tutto quel che sto cercando di insegnare a mia figlia a non essere: una che vive di luce riflessa, che non sa badare a se stessa, che pensa che l'amore sia eterno e che le basti avere un uomo per essere risolta. Non va così, ragazze. Il mal d'amore fa tenerezza sui bambini, fa emozionare sugli adolescenti, diventa patetico su una persona matura. Impariamolo alla svelta e smettiamo di crogiolarci nel nostro dolore o nei libri che lo inneggiano.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma

I giorni dell'abbandono
di Elena Ferrante
ed. E/O

8 commenti:

  1. Un libro che mi ispirava per il titolo, ma non per la copertina e la trama...Mi hai pienamente convinta, non lo leggerò... Un bacio

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    1. Anch'io sono stata "ispirata" dal titolo, poi spero di non aver fatto terrorismo inutilmente, magari ti piaceva... ma a me no. Più ci penso più mi dico brava che l'ho finito... Ciao!

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  2. Ciao concordo con te sul giudizio di questo libro, amo la Ferrante e ho letto molti suoi romanzi (sopratutto la trilogia...aspetto il terzo con ansia) ma questo non mi è piaciuto per niente! Ammetto però che la descrizione dell'abbandono è veramente angosciante e ben scritta poi si può non essere d'accordo col comportamento del personaggio. Mentre leggevo mi veniva voglia di schiaffeggiarla!!!

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    1. Silvia, grazie del commento: sulla scrittura non ho niente da ribattere, ma la protagonista è davvero insopportabile. Magari leggerò anch'io dell'altro di questa scrittrice, spero di non esserne delusa.

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  3. Non ho mai letto nulla di questa autrice, ma certo non mi vien voglia di farlo dopo questa tua recensione! In effetti il personaggio femminile che viene descritto davvero mi sembra rispecchi un clichè di donna senza midollo che vive in funzione dell'uomo di casa...no, no, non ci siamo affatto!!

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    1. Sarà che è un argomento a cui sono davvero troppo sensibile, però questo un genere di donna da cui mi piace prendere le distanze...

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  4. Grazie per questo s-consiglio, sono sempre utili e necessari!

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    1. Avrei voluto scriverne bene o evitare di scriverne, ma non ho proprio restistito!

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