"Ci sono parole più care di altre.
Non si pronunciano spesso,
a meno di non essere ricchissimi.
Nel paese della grande fabbrica
parlare costa molto."
Devo ammettere che non mi riesce facile parlare di questo libro, tanta è l'emozione che mi ha provocato.
E' un libro che ha costruito un mondo, e forse nel suo piccolo ne ha distrutto un altro.
In un paese in cui le parole si fabbricano, si vendono e si comprano, non tutti possono permettersi di parlare: i più fortunati, i ricchi, hanno a disposizione parole bellissime, altri, la maggioranza, parlano con parole che hanno poca utilità, che racimolano perchè nessuno sa più che farsene.
Qui un bambino si innamora di una bambina, ma non sa come dirglielo. Non ha abbastanza parole per dirle cosa prova per lei, non è come il suo rivale, che invece ha parole in quantità da spendere e non le lesina certo per ripetere che sposerà Cybelle.
Cybelle però capisce qualcosa che le parole non dicono, e capisce che le parole non conquistate non significano niente.
L'amore immenso, quello che nasce tra le pietre come un fiore mai annaffiato, quello che dà colore alla vita, non viene per arti che si possano comprare o ereditare, ma per l'onestà delle nostre intenzioni.
Le parole non sono niente senza il senso che noi diamo loro. Le parole sono solo suono, se dentro non c'è niente, e sono tutto, davvero tutto, per chi sa ascoltarci prima col cuore.
Se non sappiamo parlare ma sappiamo amare, chi ci ascolta capirà, capirà i nostri silenzi, le nostre imperfezioni, le nostre mancanze.
I disegni di questo libro, il suo significato, hanno aperto una breccia nella nostra famiglia.
Io me ne sono innamorata da adulta, adesso, grazie ai miei figli, che sono amore e parole che non so dire.
Mio figlio Andrea ha trovato spassoso l'uso delle parole distorto per significare tutt'altro.
Mia figlia Aurora, che è più piccola e non parla ancora come vorrebbe o come ci si aspetterebbe, non dice niente. Mi ascolta leggere questa storia, mi abbraccia e le scivola una lacrima.
Certi libri hanno un potere che immenso, io e i miei piccoli a volte ne incontriamo qualcuno di davvero speciale.
La grande fabbrica delle parole
scritto da Agnès de Lestrade
illustrato da Valeria Docampo
trad. Rita Dalla Rosa
ed. Terre Di Mezzo
per info:
Terre di Mezzo editore
Valeria Docampo
(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)
La grande fabbrica delle parole
scritto da Agnès de Lestrade
illustrato da Valeria Docampo
trad. Rita Dalla Rosa
ed. Terre Di Mezzo
per info:
Terre di Mezzo editore
Valeria Docampo
Una recensione stupenda. La passo subito all'editore!!!
RispondiEliminaGrazie, sono proprio felice che ti sia piaciuta :))
EliminaSei molto gentile, vado subito a vedere di che si tratta!
RispondiEliminaCiao, ho scoperto questo articolo (e il ibro) per caso, navigando disordinatamente a seguire associazioni e pensieri ancor più disordinati. Bello, mi piace, mi incuriosisce e lo comprerò. Supero di 40 anni l'età indicata dalla casa editrice, sarà grave!? ;-)
RispondiEliminaScherzi a parte, grazie per la segnalazione.
Carlo
Ti ringrazio tanto per il commento! Anch'io supero l'età consigliata, ma mi è piaciuto lo stesso :))
Eliminascusa il refuso, mannaggia la fretta.
RispondiElimina(e il libro).