"E' come se fossi due persone. Forse sarebbe meglio che fossi una sola, però sarebbe meno interessamte."
Da piccola guardavo più televisione di adesso. Sono sicura di aver visto Anna dai Capelli Rossi perchè è rimasta nel mio immaginario, soprattutto per la sigla che ricordo ancora a memoria (ah, le vecchie sigle e i bei cartoni di fine anni Settanta, mica Peppa eh!).
Comunque, devo a queste reminiscenze il fatto di aver comprato senza la minima esitazione questo libro la prima volta che l'ho visto sullo scaffale della mia solita libreria di Lecce, e ho fatto benissimo.
E' un romanzo molto bello: Anna è vitale, allegra, intelligente e ha una fantasia straordinaria.
Anna è anche e forse soprattutto caparbia.
Adottata per errore da un anziano contadino e dalla sua attempata sorella che volevano un maschio che li aiutasse nel lavoro dei campi, passa dall'essere un'ospite indesiderata al perno di questa famiglia silenziosa e laboriosa.
Come tutti i bambini, combina pasticci inelencabili, fa arrabbiare gli adulti, porta il caos in casa e scompiglio nelle abitudini quotidiane, ma tutto questo non è nulla a confronto della gioia e della soddisfazione che fa nascere nei suoi genitori adottivi.
Come ripeto spesso, credo che sia molto utile che i nostri figli abbiano modelli femminili non stereotipati e non sessualizzati. Ora io non so quanto la versione che ho letto (raccontata e non semplicemente tradotta) sia diversa dall'originale, ma in questo testo si nota come Anna e il suo amico/rivale percorrano lo stesso percorso e si legge quindi un messaggio positivo: lei e lui hanno lo stesso valore. Lei non può forse lavorare i campi come avrebbe dovuto fare un maschietto adottato, ma diventa un'insegnante e da ragazzina allevia le fatiche della donna che ha deciso di tenerla. Anna è una vincitrice, che si guadagna i suoi successi senza dover richiedere aiuti da uomini generosi o principi salvatori. E' una donna normale e ci piace anche per questo, con buona pace delle principesse bellissime stanno sedute davanti allo specchio.
Anna dai Capelli Rossi
di Lucy Maud Montgomery
trad. Vanna Cercenà
ed. Giunti Junior
per info:
Giunti ed.
Vanna Cercenà
(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)
Ricordo di guardare questo cartone cartone al mattino presto prima di andare a scuola (credo negli ultimi anni delle elementari) e mi piaceva molto... quando mi è capitato di rivederlo qualche anno dopo ho notato l'incredibile tristezza di fondo... i bambini guardano con le cose con occhi diversi ;)
RispondiEliminaBella la copertina del libro!
Ripensandoci hai ragione, il cartone era abbastanza triste ma il libro lo è molto meno. Da bambini si vede tutto con meno tristezza :)
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