"Tu che ami soltanto la parola, non temere l'amore corrisposto" |
Non sono una grande appassionata di letteratura erotica, ma le poesie delle Valduga fanno un'eccezione. Ne avevo lette qua e là ma non mi ero mai soffermata ad assaporarle tutte, e devo ammettere che ne è valsa la pena.
L'erotismo scritto dalle donne sa essere molto potente e piacevole, specialmente se come in questo caso non sfocia nell'esibizionismo fine a se stesso o nella volgarità.
La Valduga non è volgare, ma è terribilmente femminile e sensuale. Racconta l'amore dei sensi, lo struggimento, il piacere ma anche la solitudine, l'assenza, la nostalgia.
Alcuni suoi versi sono di una bellezza tale da essere musica stupenda, sono i versi che tutte noi vorremmo dedicare all'amante lontano, all'uomo che desideriamo, a quello che ci rende felici a letto.
Il sesso è un gioco, a volte doloroso, altre noioso, se si è fortunati un gioco capace di dare la gioia più grande e in queste quartine nessun aspetto manca, e ci ipnotizza, e ci svela qualcosa di noi.
"C'è un solo incontro e non c'è un solo addio / e devo sempre stare sul chi vive / nel grande cimitero dei miei io / vivo una vita tutta recidive." |
Consiglio questo libro a chi ama l'amore sotto ogni sua forma, che sia dolore o piacere, o entrambe le cose ma mescolate con le dosi migliori.
Cento Quartine e altre storie d'amore
Patrizia Valduga
Einaudi editore, 1997
(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma)
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