21.12.17

Ve ne dico 9




Il 2017 è stato un anno lunghissimo. Un anno in cui però ho ricominciato a leggere con una passione che negli anni precedenti si era un po' spenta.
Ho letto cose molto diverse fra loro, alcune buone e altre pessime. Per quelle pessime stendiamo il velo del non ricordo, per quelle buone faccio qui una lista, giusto per sapere cosa consigliare all'immancabile domanda: ma tu che leggi tanti libri, che libro mi consigli?
Ecco, siccome sono molto fiera che mi facciano questa domanda, la risposta è in questi libri, elencati nell'ordine in cui li ho letti.
Nella lista non ci sono Harry Potter e libri di Don DeLillo e di Paul Auster. Quelli non ve li consiglio quest'anno: ve li consiglio sempre.
Special mention a Purity, dì Franzen. Mentre scrivo non ho ancora ben chiaro se mi sia piaciuto o no, ma è un libro nel quale tornerei, mettiamola così.

MIGLIOR SOGNO REALIZZATO
Bruce Springsteen: Born to run

"Inside of me was where the real show was going on, and it was fireworks." 


Amo il Boss e dopo aver letto la sua vita raccontata così bene lo amo se possibile ancora di più. La storia di un uomo che è diventato una rockstar ma che è rimasto un figlio, un marito, un padre, uno che racconta storie. Mi è piaciuta molto la parte in cui ricorda la sua infanzia, le sue origini non mitizzate, la sua prima chitarra e la complicità con sua madre. Ma mi è piaciuto anche il suo senso dell'amicizia e l'ammissione dei propri fallimenti. La storia onesta di una persona di successo ma imperfetta.


MIGLIOR BESTIARIO BESTIALE
Tiziano Scarpa: Groppi d'amore nella scuraglia

"Tengo lu doglio d'ammure de tutto lu munno, picché aqquà ce se rimane sempre da suli."  


Un libro piccolo e immenso, che ho letto e riletto e ogni volta mi ha stupito di più. Alcune locuzioni che Scarpa ha inventato e usato in questo bestiario bestiale sono diventate parte del lessico familiare della mia famiglia.
(Con le amiche della biblioteca di Portogruaro ne abbiamo fatto una riuscitissima interpretazione la scorsa estate, e ne avevo scritto qui.)


MIGLIOR AMORE ETERNO
Iosif Brodskj: Fondamenta degli incurabili

 "Il paradiso e le vacanze hanno questo in comune: sono cose che hanno un prezzo, da pagare con la tua vita precedente." 


Una dichiarazione d'amore per una città che è non è quasi più città ma sogno, ricordo, illusione. Venezia come non la saprebbe amare forse nemmeno un veneziano. Vi si legge come un senso di smarrimento in questo labirinto di acqua e cielo e architettura fuori dal tempo. Ma non è solo smarrimento, è anche stupore, e bisogno di crogiolarsi in tutto questo. Poche pagine scritte divinamente a ricordarci che la bellezza è di tutti, come la grande letteratura, ma la vedono sempre in troppo pochi. 


MIGLIOR LUOGO PROTAGONISTA
Massimo Cuomo: Piccola osteria senza parole

"Una ferita si cura, tante ferite ammazzano. Dalle mie parti ci prendiamo una delusione al giorno, non di più. Aspettiamo che passi."




Costruito benissimo e capace di emozionare, questo romanzo racconta la provincia da dentro, senza stereotipi e senza moralismi, anzi, servendosene per superarli. I protagonisti sono vari e interessanti, ma il più interessante tra loro è il luogo in cui la storia è ambientata: una parte di questo nord-est di cui di solito ci raccontano solo i bollettini del traffico. Lo rileggerei volentieri.
(Ne ho letto alcuni brani per la maratona di lettura del Veneto e ne avevo parlato qui.) 

MIGLIOR AMORE TORMENTATO
Henri-Pierre Roché: Jules e Jim

"Da lontano, lei lo amò di più e gli ricostruì un'aureola."  

La storia di un amore combattuto in una guerra di trincea che lascia anche dei vinti. Leggevo e ci trovavo qualcosa estremamente contemporaneo, qualcosa di bello e di terribile come solo gli amori tormentati talvolta sanno essere.
Tra i buoni propositi per il nuovo anno ci mettiamo anche: leggere patimenti altrui ma evitare di procurarne e soprattutto di subirne.
(Mi ha turbata e piaciuto così tanto che ne avevo scritto qui.)


MIGLIOR INFANZIA
Astrid Lindgren: Vacanze all'isola dei gabbiani

"La vita è fatta di piccoli e grandi avvenimenti che si reggono fra loro come le pareti dei castelli di carte."

 

Un celebre incipit di Tolstoj suggerisce che tutte le famiglie felici sono uguali, la Lindgren, che di famiglie se ne intende in senso più moderno, fa un passo avanti e ci mostra che si può essere uguali senza essere conformisti. Questo romanzo trabocca felicità e gioia di vivere in un modo un può fuori dagli stereotipi, in modo libero.
(Mi piace così tanto che ne avevo scritto anche qui.)


MIGLIOR SCRITTRICE PROTAGONISTA
Serena Cappellozza: Bach è morto giovane

"Chissà, forse è questa la ricetta dell'amore: non frequentarsi."


Una raccolta di racconti che mi hanno divertita e che mi hanno fatto anche riflettere su quanto sappiamo essere imbecilli un po' tutti. L'ironia, che si legge già dal titolo, non è mai crudele e non è mai gratuita, fa sorridere e mentre sorridiamo sappiamo che lo stiamo facendo di qualcuno che per forza dobbiamo aver conosciuto e se non lo conosciamo, beh, magari siamo proprio noi.
Non so se ho scoperto questo libro grazie al fatto che l'autrice è una mia cara amica o se l'autrice è diventata una mia cara amica dopo che ho scoperto il libro. Per essere leggeri ci vuole una grande intelligenza, qui ho trovato una leggerezza intelligente che mi ha conquistata da subito.


MIGLIORE REALTA' IRREALIZZATA
Murakami: A sud del confine, a ovest del sole

"Gli esseri umani, a volte, sono destinati, per il solo fatto di esistere, a far male a qualcuno."

 

Murakami è uno dei miei scrittori preferiti, ma quando scrive cose "normali" mi piace perfino di più. In questo romanzo racconta di un uomo che conduce una vita soddisfacente e appagante, potrebbe essere perfino felice se non ci fosse nell'età adulta l'ombra di esperienze giovanili irrisolte. Non vi dico qui se e come si risolvono, ma vi dico che il finale di questa storia mi pare una delle situazioni più verosimili che abbia letto negli ultimi anni. Murakami lancia bengala nel buio, ma non necessariamente per farci ritrovare, più per ricordarci che siamo un po' tutti persi.

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MIGLIORE E BASTA
Wislawa Szymborska: La gioia di scrivere

"E l'incorreggibile intento di ricominciare domani da capo." 


La poesia può raccontare qualsiasi cosa. In genere racconta l'amore, se è poesia scritta bene lo racconta fino a sublimarlo e a farci invidiare perfino le sofferenze che provoca. Se invece la poesia è Poesia tra i versi troviamo la vita, la morte, la guerra, l'infanzia e l'infinito. E' stato un vero onore farmi accompagnare per mesi ogni sera dai versi di questa raccolta imperdibile. 
Dice che noi conosciamo noi stessi fino al punto in cui siamo stati messi alla prova. Dice cose che fanno sorridere e piangere. Dice quanto siamo piccoli e immensi. 

Chiudo questo post con una citazione della Szymborska che ho incontrato spesso in rete e che adesso amo ancora di più; un verso che dice qualcosa di come è stato il mio 2017 e di come siamo poi sempre: soli, ma non per questo incapaci di volare:

Volo come si deve, ossia con le mie forze.




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