19.12.14

librini sul Natale





Quest'anno per Natale ho letto alcuni libri ai bambini della biblioteca del mio paese e di un paio di paesi vicino. Il progetto delle letture animate è sempre una cosa bellissima per me che amo i marmocchi e amo i libri, ma a Natale lo è ancora di più, perchè non c'è niente di più magico che regalare il proprio tempo a qualcuno che ama ascoltare una storia. 
In fondo, il senso del Natale è proprio questo: festeggiare la nascita di un bambino, raccontare ogni dicembre la sua storia e farla rivivere attraverso il ricordo che ognuno di noi conserva della propria infanzia. 
Spero di aver allietato il Natale dei bambini delle biblioteche con le nostre letture, che vi racconto qui brevemente. 


Faustina e Babbo Natale

Babbo Natale si sa, è sempre di fretta, e la fretta non è d'aiuto se devi consegnare regali ai bambini di tutto il mondo in un'unica notte.
Babbo Natale è in tremendo ritardo, corre come un pazzo per recuperare il tempo perso ma cade nel fiume e nel fiume con lui cadono i giocattoli e insomma sarebbe un vero disastro se la Signora Faustina non corresse ad aiutarlo.
Faustina lo aiuta ad uscire dal fiume, lo accompagna a casa, lo aiuta con i giocattoli e anche per quest'anno a Natale i bambini avranno i loro momento di immensa gioia nel riceverli.



Faustina e Babbo Natale
di Anne Wilsdorf
trad. di Federica Rocca
ed. Babalibri

per info:
Babalibri







I dolci di Natale sono scomparsi

Luca e il suo papà hanno preparato i dolci di Natale per il paese, ma al mattino della consegna non li trovano più: qualcuno li ha portati via. Luca scopre che a rubarli e a mangiarli è stato il taglialegna che vive nel bosco, ma entrando nella sua casa viene catturato e tenuto prigioniero. Poi però il taglialegna si sente male per i troppi dolci, Luca lo aiuta a stare meglio preparandogli una tisana e i due tornano in paese da amici. Luca e il suo nuovo amico si mettono al lavoro e per il giorno di Natale in paese ci sono di nuovo i dolci, tutti fanno festa e Luca ha trovato un nuovo amico che non si comporterà mai più male.
Una bella storia d'amicizia e solitudine, un tema classico del Natale che viene trattato senza toni tragici o didattici ma con allegria e con dolcezza. Ai miei figli è piaciuto.


I dolci di Natale sono scomparsi
di Francesca Bosca, illustrato da Giuliano Ferri
Nord-Sud edizioni

per info:
Nord-Sud edizioni





Buon Natale!

Anche questa è la storia di una solitudine che fa fare dispetti: un gatto che si sente solo ruba il pesce che i due topolini hanno comprato per il pranzo di Natale, ma i due topolini non si preoccupano e fanno una bella festa per Natale con altri due amici. Quando si accorgono che il gatto li sta spiando, gli danno il regalo che avevano preso per lui, e lui li invita a pranzo e fa loro mangiare il pesce che aveva preso. Diventano tutti amici, e il Natale diventa un bel Natale di condivisione e amicizia.
Una storia allegra e che ha divertito i miei bambini, una storia che dice che non c'è gioia senza condivisione, men che meno a Natale.


Buon Natale!
di Palo L'uboslav
Bohem Press Italia














E con questo auguro a tutti un buon Natale e buone letture di fine anno.


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12.12.14

ASCOLTA IL MIO CUORE



Un libro che è stata una vera, straordinaria, folgorazione. 
Racconta un anno scolastico in quarta elementare di tre bambine: Prisca, Elisa e Rosalba; tre amiche che hanno in comune un forte senso della giustizia e una grande generosità. 
Racconta soprattutto le angherie che alcune bambine della loro classe devono subire per colpa di una maestra che è una vera tiranna, ossessionata come tutti i tiranni dall'ordine e dalla disciplina, che è gentile con i forti e spietata con le alunne meno abbienti.

Come spiega l'autrice alla fine del libro, questo "Ascolta il mio cuore" vuole essere una risposta al "Cuore" di Edmondo de Amicis che tutti i bambini leggevano nelle scuole elementari degli anni Cinquanta, e devo dire che la risposta è davvero ben riuscita e, almeno dal mio punto di vista, molto più bella dello stesso "Cuore".

La scuola degli anni Cinquanta non era la stessa di oggi, ma non viene affatto rievocata con la nostalgia melensa dei bei tempi andati e nemmeno con il gusto dell'autocompiacimento che a volte trovo quando qualcuno mi parla di un passato a cui la mia generazione non ha partecipato.
La scuola di allora era senz'altro peggiore di quella di oggi, ma non per questo tutti gli insegnanti erano come la tremenda maestra Sforza, e se resta il dolore per le bambine povere maltrattate rimane la speranza che le cose in futuro possano andare meglio, grazie a uomini illuminati come gli zii di una delle tre piccole protagoniste e grazie a donne come la maestra Ondina, tanto amata da tutte e tre.

Di questo romanzo mi è piaciuto tutto: la forma, la trama, i personaggi che vengono raccontati in modo talmente vivo che mi pare di averli conosciuti di persona.
Mi sono immersa nella scuola italiana degli anni in cui andava a scuola mio padre e poi mia madre, che mi parla sempre di quella maestra tremenda e crudele che ha avuto e dei suo desideri di punirla che mia madre sfogava immaginandosi cose a dir poco atroci ai suoi danni, un po' come fa una delle bambine protagoniste del libro della Pitzorno.

Mi è piaciuto che le bambine sono bambine libere, come erano una volta le bambine benestanti: uscivano di casa senza l'assillo di essere rintracciabili dai genitori, facevano cose da femmine ma non disdegnavano atteggiamenti che ora ingenuamente definiamo da maschiaccio. Amavano l'arte, la natura, l'amicizia e la giustizia, coltivando la più grande forma d'amore possibile: quella verso se stesse, tanto da farle agire con fierezza e determinazione. Io le ho amate tutte e tre queste bambine, spero che i miei figli leggano presto questo libro, sono sicura che lo ameranno almeno quanto me.



Ascolta il mio cuore
di Bianca Pitzorno
illustrato da Quentin Blake
ed. Oscar Mondadori

per info:
Bianca Pitzorno

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5.12.14

STORIA DI UN GATTO E DEL TOPO CHE DIVENTO' SUO AMICO




Ho una passione per i libri che parlano di gatti, e questo è un libro che va molto di moda e che ha avuto un successo enorme, quindi ho deciso di leggerlo.

Racconta dell'amicizia tra il giovane Max e il suo gatto Mix, gatto che per una malattia diventa cieco e che ritorna a fare le sue acrobazie di gatto sui tetti di Monaco grazie all'amicizia col topolino Mex.
Una storia che è un inno all'amicizia, alla comprensione dell'altro, chiunque esso sia. Un invito a cogliere la bellezza di un rapporto che è scambio continuo e reciproco, a prescindere dalle differenze e dalle difficoltà che questo comporta.

Un libro breve, un racconto intenso e ironico, allegro e fiducioso.
E' piaciuto ai miei figli, a me molto meno, onestamente. Perchè le intenzioni sono meravigliose e condivisibili. Perchè è scritto molto bene.
Ma è il genere di libri che mi sono un po' stancata di leggere, perchè li abbiamo già letti.
Sappiamo bene che la convivenza è una cosa bellissima, che è splendido conoscere gli altri e amarli anche per le loro imperfezioni.
Allora perchè, mi sono chiesta, tutto questo moralismo?
In fondo, chi ama questo genere di libri sicuramente non è razzista e non educa i propri figli al razzismo. Chi non li legge o li legge per forza non si farà commuovere da un gatto che salta i tetti con un topo sulla testa come navigatore.

Insomma, mi aspettavo qualcosa di più forte. I libri "volemose bene" sono un'ottima compagnia, ma alla lunga stancano.


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Storia di una gatto e del topo che diventò suo amico
di Luis Sepulveda
trad. Ilide Carmignani
ed. Guanda

28.11.14

IL MIO AMICO JIM



Coi miei bambini stavamo cercando libri che parlassero di viaggi in posti lontani. In biblioteca abbiamo trovato questo, che racconta dell'amicizia tra un gabbiano e un merlo.
I due uccelli così diversi, uno bianco e uno nero, uno che vive tra i boschi e uno al mare, diventano amici, imparano molto dalle differenze reciproche e vivono in armonia nonostante la diffidenza degli altri gabbiani, che inizialmente guardano al merlo con ostilità.
Sarà un bambino e la passione del merlo per i libri a permettere finalmente l'integrazione del forestiero venuto a stare al mare. 

L'intento di questo albo è molto nobile e vi si mescolano molti argomenti che considero di grande importanza nell'educazione dei miei figli: il rispetto delle altrui culture e diversità, il rispetto per tutte le forme di amicizia e di amore che ci sono tra adulti, il rispetto per l'ambiente di qualunque natura sia, la cultura e la lettura come forme di aggregazione e di crescita.
Tutte cose molto belle e straordinarie, cose che mi sforzo nel mio piccolo di far passare ai miei bambini come normali. E' normale che un bianco e un nero siano uguali. E' normale che due uomini possano vivere felicemente assieme. E' normale che l'ambiente di mare e quello della foresta siano ugualmente meravigliosi se trattati con senso ecologico. E' normale che leggere non divide ma unisce. Forse per questo i miei figli sono rimasti un po' spiazzati.
Perchè queste pagine hanno un intento talmente didascalico da non lasciare spazio alla storia, che non diverte e non appassiona. 
Peccato, perchè l'idea del gabbiano e del merlo è buona, avrebbe potuto essere "sfruttata" in modo un po' più avventuroso, meno moralizzatore se mi si passa il termine, e avere molto più apprezzamento dai bambini, che sono giudici implacabili e molto attenti.


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Il mio amico Jim
di Kitty Crowther
trad. dal francese di Vera Alteri
Aer ed.

Per info:


21.11.14

UNA ZUPPA DI SASSO




Da qualche tempo sto cercando libri da leggere ad alta voce nella biblioteca della mia città.
Per questo autunno abbiamo pensato di leggere libri con il tema del viaggio, e dato che l'età dei bambini a cui mi rivolgerò è compresa tra i 3 e i 5 anni ho scelto il viaggio di un lupo.

La storia è molto famosa: un lupo entra in casa di una gallina chiedendo di poter cucinare una zuppa di sasso, lei accetta ma fa aggiungere un ingrediente, un maiale insospettito dalla presenza del lupo a casa della gallina entra e chiede di potersi aggregare a loro aggiungendo un ingrediente a sua volta, e così fanno man mano altri personaggi  che alla fine cucinano una zuppa ottima in buona compagnia.
Il lupo, reso inaspettatamente innocuo dal gruppo di amici, riprende il suo sacco e se ne va senza aver fatto alcun danno a nessuno.

Questo libro è molto più diretto di quello che sembra dalla descrizione della trama, arriva subito ai bambini che infatti restano a bocca aperta ad ascoltare, entusiasti per come vanno le cose ma allo stesso tempo in ansia fino alla fine per timore che il peggio possa succedere.
Il peggio non succede, perchè se si è in tanti e ci si aiuta non c'è nemico che non si possa sconfiggere.
Il famoso detto "l'unione fa la forza" raccontato ai più piccoli, semplificato e reso comprensibile con chiarezza e con ripetitività.

A entrambi i miei figli è piaciuto, ne ho fatta una lettura ad alta voce in biblioteca a Portogruaro aggiungendo un po' di scenografia, dato che è una storia che vi si presta facilmente.
Ho preso gli ingredienti per la zuppa per mostrarli ai bambini man mano che leggevo, un grosso sasso, un sacco, un mestolo e un pentolone.
Per dare un tocco scenografico anche al mio aspetto ho cucito una spilla a forma di lupo col panno e me la sono attaccata alla maglietta per la lettura.



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Una zuppa di sasso
di Anais Vugelade
trad. Anna Morpurgo
ed. Babalibri

per info:
Babalibri


14.11.14

MI PIACE SPIDERMAN... E ALLORA?




Avevamo questo libro sul comodino da un po' di tempo, finalmente ci siamo decisi a leggerlo. Finalmente perchè ne vale la pena davvero, perchè i libri sulla questione di genere iniziano a trovare spazio negli ultimi tempi e questa è una gran cosa.

Il libro racconta di Cloe, una bambina che, a differenza della quasi totalità delle sue compagne di scuola, ama Spiderman, le figurine dei Gormiti, il calcio e tutto quello che purtroppo viene per la sua generazione concesso o pensato solo ai maschi.
Le femmine non dovrebbero apprezzare altro che le principesse, non dovrebbero fare uno sport ma ballare, e da grandi magari diventare come le donne i cui corpi servono a far crescere l'audience in televisione o a vendere ogni genere di prodotto in tutti i media.
I genitori di Cloe però, a differenza di tutte le altre persone in cui si imbatte quotidianamente la bambina, non si preoccupano per i gusti della loro figlia, anzi, li assecondano e le sono da esempio nella loro straordinaria apertura mentale.

Alla fine di questo libricino Cloe è ancora della sua idea e sfoggia serenamente il suo zainetto di Spiderman, i suoi compagni di scuola ci si sono abituati, un suo compagno le dice che fa bene a continuare così e lei è felice delle sue scelte.

In poche pagine la Vezzoli ci dice qualcosa che tutti noi adulti da troppo tempo facciamo finta di non sentire: stiamo letteralmente tarpando le ali a una generazione, quella delle nostre figlie, che in quanto femmine non fanno sport (men che meno sport di squadra, si sa, le bambine sognano tutte di fare le ballerine), non giocano da scalmanate perchè è roba da maschi, non sognano di fare una professione perchè devono diventare genericamente principesse e via di questo passo.
Da sottofondo a tutto questo c'è la mercificazione del nudo femminile usato a scopo commerciale in qualunque contesto e senza alcun filtro su quello che arriva ai bambini.

In aggiunta a tutto questo c'è poi l'ipocrisia di non accettare le unioni omosessuali, cosa che genitori di Cloe invece accettano senza porsi nemmeno il problema. Perchè siamo in una società bigotta da una parte (il matrimonio e il matrimonio eterosessuale, il sommo valore della famiglia difesi a spada tratta) e misogina dall'altra (le donne usate nè più nè meno che come oggetti da sfruttare e da reprimere).
Ma siamo davvero sicuri che queste due facce della società siano davvero due facce, e non la stessa?

I miei figli hanno due genitori etero ma non sposati. I miei figli sono abituati a conoscere e a frequentare coppie omosessuali. Mio figlio e mia figlia non hanno giochi da maschi o da femmine, hanno giochi e libri che non parlano di principesse senza cervello o di maschi violenti.
L'educazione alla parità di genere a casa nostra è naturale, è la normalità. Io vorrei davvero che tutti i bambini avessero la stessa fortuna dei miei e di Cloe, e che potessero tutti esprimere la loro personalità in ogni suo aspetto, e non il loro semplice essere maschio o femmina come vuole il marketing.


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Mi piace Spiderman, e allora?
di Giorgia Vezzoli
illustrato da Massimiliano Di Lauro
ed. Settenove


Per info:
Settenove ed.
Giorgia Vezzoli



13.11.14

ritorno a Londra

Da qualche anno mi ripromettevo di tornare a Londra. La prima volta che ci ero andata ero una studentessa innamorata della cultura British, di qualche gruppo di moda che ora nemmeno ricordo più e dei negozi underground.
Avevo voglia di scoprire anche tutto il resto, di fare più la turista in senso stretto, e ho fatto bene perchè ne è valsa davvero la pena.

Sono stati giorni splendidi, e il tempo è stato incredibilmente clemente con noi, ha piovuto pochissimo.

Day 1 (giovedì 30/10) 
 
Buckingham Palace e il cambio della guardia.
Non volevamo perdercelo, e abbiamo iniziato da qui il nostro tour. Per gli orari in cui si svolge è bene consultare il sito aggiornato prima di andarci, in ogni caso è utile essere davanti al palazzo con ampio anticipo per assistere alla cerimonia da una buona postazione. Dura circa un'ora e si svolge dentro il palazzo e nella zona antistante in momenti diversi.
Ai miei bambini è piaciuto, ma tenerli fermi nella calca tutto quel tempo non è stato sempre semplice.

il cambio della guardia

St. James's Park
Il parco più vicino a Buckingham Palace è St. James. La prima cosa che salta all'occhio dei bambini è che è pieno di scoiattoli per nulla timorosi della gente che si avvicina per cercare cibo. I miei figli si sono divertiti tantissimo, hanno ovviamente tentato di inseguirli e di prenderli ma altrettanto ovviamente non ci sono riusciti.
Oltre agli scoiattoli ci sono cigni, oche, galline d'acqua e altri animali nel laghetto recintato.
Un ottimo posto per fare merenda e per godersi il verde in un posto in pieno centro.

mio figlio e gli scoiattoli


Big Ben and the House of Parliament
Uscendo da St. James's Park e andando verso il London Eye, abbiamo camminato lungo il Tamigi verso la House of Parliament e il Big Ben. Meraviglioso simbolo della Londra storica, quello che torna in tante storie che abbiamo letto da bambini.

Big Ben


London Eye
Splendida ruota panoramica da cui pare si goda una vista spettacolare della città. Dico "pare" perchè in effetti noi non ci siamo saliti, quando ci siamo andati c'era davvero troppa fila e avremmo rischiato di finire la giornata lì.
In prossimità della ruota ci sono vari ristoranti in cui è possibile mangiare anche all'aperto godendosi la bellezza del lungofiume e della vita che vi brulica attorno.


London Eye


Il parco giochi di legno vicino al London Eye 
Proseguendo in direzione del London Bridge ci si trova, subito dopo il London Eye, in un piccolo parco giochi chiuso e molto frequentato. I giochi sono in legno, i miei figli si sono divertiti tantissimo a giocare a fare la scalate sui tronchi e sulle corde. Ottimo per una sosta prima di continuare la camminata.

La vista di Tower Bridge dal London Bridge 
L'obiettivo era di arrivare a Tower Bridge a piedi. Sinceramente non ci siamo riusciti, Andrea ha 7 anni e dopo una mattinata a zonzo per vie nuove e parchi abbiamo preferito prendere un autobus, che per portarci al London Bridge è passato anche nei pressi della Cattedrale di Saint Paul. Noi non siamo scesi a vederla, ma è splendida.
A London Bridge siamo scesi e abbiamo proseguito a piedi verso il Tower Bridge, sempre costeggiando il Tamigi.
Lo spettacolo che si vede è da cartolina, ed è in effetti tra le cose più fotografate della città.

Tower Bridge, stupendo


La nave della Seconda Guerra Mondiale (MMS BELFAST)
Passeggiando verso il Tower Bridge ci siamo fermati a visitare la Nave della Seconda Guerra Mondiale che vi è ormeggiata. A mio figlio è piaciuta tantissimo: dentro è ricostruita la vita "normale" dei soldati, dal medico che opera ai soldati che giocano a carte.
Mentre lui e il suo papà se la visitavano, io e la piccola abbiamo aspettato al bar annesso, lei dormicchiando nel passeggino e io mangiando torta di mele e sorseggiando cioccolata calda godendomi la vista del fiume al tramonto.

Day 2 (venerdì 31/10)

Trafalgar Square 
Dopo una giornata a guardare cose di interesse storico e culturale, ci siamo presi un giorno di svago totale e di shopping.
Siamo arrivati a Trafalgar Square, fermandoci a fare qualche foto nelle cabine del telefono e a comprare qualche libro nella libreria Waterstones di fronte alla piazza.
La piazza era molto affollata, ma Andrea e Aurora sono riusciti comunque a salire sui due leoni giganti che vi campeggiano e a farsi fotografare.

cabine telefoniche vicino a Trafalgar Square


M&Ms store 
Poi abbiamo continuato verso l'M&Ms store, passando per una piazzetta in cui ci sono dei giochi d'acqua molto particolari.
Allo store abbiamo mangiato i cioccolatini del famosissimo marchio, scattato qualche foto e comprato un paio di gadget.

Piccadilly Circus
Da lì ci siamo diretti a Piccadilly Circus, trafficatissimo e pieno di gente a ogni ora che ci siamo passati. Poi abbiamo proseguito verso quella che è una tappa fissa per chi va a Londra: il negozio di giocattoli di 5 piani!

Hamley's
E dopo una notevole camminata siamo arrivati da Hamley's.
Prima considerazione: quando ci siamo andati noi era affollattissimo e non era ancora il periodo natalizio.
Seconda considerazione: è un negozio di giocattoli e quindi rivolto a genitori e bambini, ma nonostante questo non c'è uno spazio dove lasciare i passeggini, un vero peccato.
In vari punti dello store ci sono addetti alle vendite che fanno dimostrazioni dei giochi del momento, è un posto gremito, caldo e non particolarmente tranquillo. Quindi se cercate un posto dove fare shopping in serenità andate altrove.
Ai bambini è piaciuto tantissimo (non ce lo aspettavamo, eh!). Ad Aurora abbiamo preso una Peppa Pig fatina e ad Andrea una scatola di Lego. Non sono stati gli affari del secolo, ma loro ne sono stati entusiasti e noi in fondo eravamo lì per quello. Io personalemente sono rimasta colpita dalle costruzioni delle guardie reali e della Royal Family coi Lego, li ho trovati davvero belli. E poi vabbè, sarei rimasta ore a giocare con tutto quello che era Barbie o Hello Kitty, ma dovevamo fare anche altro.

ma mia figlia preferisce sempre Peppa

 
Covent Garden
Dopo una sosta veloce in una piazzetta non lontana da Hamley's siamo andati verso Covent Garden.
Questa zona ci è piaciuta molto. Ci sono funamboli e artitsti di strada che divertono grandi e bambini, c'è un mercatino molto interessante al coperto e molti locali in cui potersi fermare a bere un tè o a cenare.
Noi ci abbiamo passato praticamente un intero pomeriggio perchè i miei bambini non volevano perdersi nemmeno uno spettacolo degli artisti.

Covent Garden


Day 3 (sabato 01/11)

Tower of London 
Sabato siamo andati a vedere la Tower of London. Ci siamo capitati in un momento estremamente particolare, direi unico, in quanto in ricordo delle migliaia di vittime della Prima Guerra Mondiale vi si teneva un'installazione artistica di grande impatto. Attorno alla Torre era stato posto quello che a colpo d'occhio è un vero fiume di papaveri rossi fatti di ceramica.
Una cosa straordinaria che abbiamo avuto la fortuna di vedere riuscendo a passare attorno alla torre nella calca immensa di visitatori.

Poppies

Harrod's 
Questa è un'altra tappa obbligata per chi ama lo shopping: la visita ai grandi magazzini di Harrod's. Dove più che grandi magazzini dovrei scrivere magazzini grandi, e magari sarei più chiara.
Il posto è famosissimo e non serve stare a descriverlo, mi limito a dire che se non ci si può permettere di comprare abbigliamento o beni considerati più o meno di lusso ci si può comunque fermare in libreria o nel reparto dedicato alle decorazioni natalizie o ai souvenir. Non farete nemmeno qui l'affare della vostra vita, ma vale la pena dare un'occhiata. Noi abbiamo preso un paio di libri per bambini e qualche regalino per gli amici.

Victoria and Albert Museum
Poi ci siamo diretti verso i "giardini di Peter Pan". Ci avevano detto che da Harrod's non erano distanti e noi ci siamo fidati, il che ci è costata una notevole camminata, con una sosta per prendere fiato al VAM. Avremmo voluto vederlo meglio, ma avevamo promesso ad Andrea di arrivare al parco prima di sera quindi abbiamo desistito.
Andando a piedi a Kensington abbiamo visto un College e una pista di pattinaggio su ghiaccio, per dire che non è una camminata grigia o senza cose belle da vedere. Anche alla pista di pattinaggio avremmo voluto fermarci, ma mica potevamo fare tutto.

Kensington's Gardens 
Finalmente arrivati a Kensington Gardens, ci siamo concessi una bella passeggiata nel parco al tramonto. Un parco immenso, tenuto bene, col laghetto coi cigni e le ochette e gli scoiattoli che corrono tra gli alberi. E vicino al laghetto, la stauta di Peter Pan. Ce la immaginavamo un po' più grande, ma via, è la statua di un bambino, e i bambini non hanno bisogno di essere grandi nelle statue per essere eroi.

tramonto da Kensington's Gardens



Day 4 (domenica 02/11)

Cutty Sark
Nel village di Greenwich ci sono varie cose interessanti da vedere, e merita decisamente di andare a farci un salto, non fosse che perchè è una zona davvero viva, piena di negozi, locali e un bel mercato.
La prima cosa che abbiamo deciso di visitare è la Cutty Sark, una nave mercantile di fine Ottocento ricostruita e attrezzata per essere visitata.
Nella parte inferiore della nave i bambini vengono intrattenuti dal personale con laboratori creativi. I miei bambini hanno disegnato la barca con materiali come plastica, cotone, lana e tè, per esempio. 

la Cutty Sark


Mercatino di Greenwich
Dopo la visita alla nave, siamo andati a pranzo in uno dei ristoranti nei paraggi. Poi abbiamo fatto un bel giro nel mercatino della piazza. Un mercatino che io ho trovato meraviglioso, pieno di artigiani e di bancarelle di buon cibo di cucine diverse. Io ho comprato un libro usato a 2 £, ma è stata dura non comprare altro.

una bancarella al mercatino di Greenwich


Meridiano Zero
Andare a Greenwich e non fermarsi a vedere l'osservatorio in collina e il meridiano zero è abbastanza assurdo, ma noi l'abbiamo fatto. Ci siamo passati di fianco andando verso il museo marittimo, ripromettendoci di tornarci dopo. Dopo ha piovuto troppo quindi niente. Pazienza.

Museo marittimo
Il museo marittimo è gratuito, non è molto grande e si visita in poco tempo, tutte ragioni per cui vale la pena fermarcisi. Oltre al fatto che per i bambini ci sono attività interattive e ludiche per far scoprire il mondo della navigazione mercantile del passato, mio figlio Andrea ha notevolmente apprezzato.

Fermata 9 3/4 di Herry Potter di Kings Cross 
Potevamo andare a Londra e non vedere la fermata di Kings Cross citata nel film di Harry Potter?
No, dato che mio figlio e il suo papà sono grandi ammiratori del maghetto. La fermata è in effetti tra i binari 9 e 10, io mi aspettavo di trovarla deserta e invece c'erano una coda ben ordinata, un fotografo ufficiale, le sciarpe stile Harry Potter e un negozio di libri. Insomma tutto quello che serve per fare di un posto inventato un'attrazione turistica in tutto e per tutto.


platform 9 3/4

Day 5 (lunedì 03/11)

Dopo cinque giorni indimenticabili siamo tornati a casa. La giornata è trascorsa tra la stazione di Liverpool Street e l'aeroporto. Un addio piovoso e triste, come si conviene a tutti gli addii che vogliono diventare arrivederci.

Liverpool Street Station


Insomma è stato bello tornare a Londra. Ho raccontato qui solo le cose principali che abbiamo visto,  ma in pochi giorni ce ne sono state molte altre che a elencarle non basterebbero almeno tre post: Halloween in città, la meraviglia dei parchi, un autunno dai colori stupefacenti, edifici storici affiancati da vere sfide dell'architettura contemporanea. Non finirei mai.

Vedere Londra da ragazza è stata un'esperienza straordinaria.
Vedere Londra da mamma lo è stato perfino di più, perchè è stato come vedere la città dagli occhi dei miei bambini, occhi pieni di entusiasmo e capaci di cogliere aspetti della città che a me sarebbero sempre sfuggiti. Ho visto meno musei e meno negozi strani, ma ci ho guadagnato in foto agli scoiattoli e in risate.

E la prossima volta, dove andiamo?
A Dublino!!
E perchè, a Dublino e non a Parigi?
Perchè a Dublino guidano storti, come a Londra.

Le grandi risposte dei marmocchi!!

Un ringraziamento speciale va alla pagina Bambini con la valigia perchè i loro suggerimenti sono stati a dir poco illuminanti.









7.11.14

LA STREGA ROSSELLA




Quante volte abbiamo letto La strega Rossella e quante volte ce ne siamo innamorati?
La risposta non la so, anche perchè da almeno un mese a questa parte ogni tanto la strega salta fuori dalla nostra libreria e chiede di essere riletta, ci piace così tanto che non potremmo mai (mai) rifiutarla.

La strega Rossella è una strega come tutte le altre: ha una scopa, un gatto e una bacchetta magica.
Ma a differenza di molte streghe che abbiamo conosciuto prima di lei ha un cuore grande, e lascia salire sulla sua scopa un cane, un uccellino e un rospo che man mano le chiedono di andare con lei.
La scopa però si rompe, cadono tutti a terra, la strega sta per essere mangiata da un orribile drago, ma i suoi amici la salvano.
Tutti felici dopo il pericolo scampato, collaborano a fare una pozione che trasforma la scopa in una vera stanza viaggiante (la Room on the Broom del titolo originale), con i comfort che allietano ognuno di loro.

Una splendida storia che parla del senso dell'amicizia: si è amici perchè si è diversi, perchè ci si trova lungo la strada, perchè ci si aiuta l'un l'altro sempre, soprattutto nel momento del bisogno. Un vero amico ti salva sempre, un vero amico sa ricambiare la tua amicizia facendoti stare bene.

Il messaggio è splendido ma se la sostanza è importante la forma in questo caso non lo è da meno.
Un testo in rima, che si presta a essere cantato, e che con ironia e allegria racconta di questo strano gruppo di amici.
I disegni sono curati benissimo, e colgono alla perfezione lo humor di questo splendido libro. 

Ci è piaciuto tanto, ma davvero tanto. 
Oh, mamma, se le streghe sono come lei da grande posso essere una strega anch'io?
Lo sarai, piccoletta mia, lo sarai.



La strega Rossella
di Julia Donaldson
illustrato da Axel Scheffer
tradotto da L. Pelaschiar McCourt
Emme Edizioni

Per info:
Julia Donaldson 







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31.10.14

Letti in ottobre

Ottobre mi ha regalato delle letture estremamente diverse fra loro e con protagonisti molto diversi: donne irlandesi innamorate, carabinieri che risolvono casi apparentemente facili a Bari, un fascista russo e un bravo padre veneto. Il padre veneto raccontato da Franzoso ve lo consiglio di cuore.


GIRLS WITH GREEN EYES (Edna O'Brien)



“We all leave one another. We die, we change - it's mostly change - we outgrow our best friends; but even if I do leave you, I will have passed on to you something of myself; you will be a different person because of knowing me; it's inescapable...”


Questo libro è la continuazione del più celebre The country girls, che avevo letto qualche mese fa e raccontato qui, ma si può leggere anche indipendentemente dall'altro, dato che ha una trama propria e autonoma.
Mi è piaciuto, è scritto bene e racconta in modo convincente i pensieri e i sentimenti della protagonista: una ragazza che si innamora di un divorziato protestante nell'Irlanda ultracattolica e conservatrice di qualche decennio fa.
Il potere di autodeterminazione delle donne, il ruolo invasivo della famiglia e della religione cattolica, le aspirazioni di felicità che in tutto questo diventano per una donna una vera corsa a ostacoli, sono raccontati senza fronzoli e con grande onestà. Una lettura piacevole, alla quale seguirà appena possibile quella del libro successivo della serie (Girls in their married bliss).

UNA MUTEVOLE VERITA' (Gianrico Carofiglio)



"Per risolvere i casi complicati bisogna essere capaci di costruire una storia."

Un bel romanzo breve, appassionante perfino per me che non amo il genere del poliziesco. Un maresciallo dei Carabinieri che si trova di fronte a un caso di apparente facile soluzione, testimoni attendibili e storie di ordinario squallore che a volte sfociano in tragedie. E' una storia vera, questa, raccontata in luoghi e con personaggi di fantasia. Si vede che l'autore è un magistrato, i carabinieri che vi vengono raccontati qui non hanno niente dello stereotipo a cui ci hanno abituati le fiction.

LIMONOV (Emmanuel Carrère)


"Non è meglio morire da vivi che vivere da morti?"

La biografia romanzata di un personaggio che non conoscevo: un ucraino che dai sobborghi di un impero in decadenza sfida leggi, etica, buon senso e quant'altro per vivere secondo il suo personale concetto di eroismo. Ma non c'è solo Limonov, c'è anche e soprattutto l'Europa dell'Est vista prima, durante e immediatamtnte dopo il crollo dell'Unione Sovietica.
Un libro molto interessante per certi aspetti, un po' noioso per altri. L'apologia del dannato mi piaceva da ragazza, ora sinceramente questi sedicenti eroi violenti ed egoisti mi hanno un po' stancata. Sarà che sto maturando e vedo attorno a me tanta brava gente che non ha bisogno di uccidere o di dimostrare qualcosa a ogni costo per sfidare la società, sarà che ho due figli e cerco disperatamente modelli positivi, sarà un limite mio, non lo metto in dubbio, ma Limonov non mi ha convinto fino in fondo, nè come personaggio nè come libro, nonostante Carrère sappia decisamente scrivere. E se dovessi rileggere Carrère, rileggerei L'avversario.

GLI INVINCIBILI (Marco Franzoso)


"Un padre triste ti rimane attaccato addosso tutta la vita come un vestito troppo stretto."

Ogni tanto incontro libri che non riesco a smettere di leggere una volta iniziati. Non sono necessariamente i migliori, intendiamoci, ma sono libri che per qualche motivo mi intrappolano e mi tolgono il sonno e mi fanno dire: dai che tra poco esco dall'ufficio e ho 10 minuti per continuare.
La vicenda del tutto verosimile e contemporanea di un padre che resta solo col figlio. Un padre che molto verosimilmente sta perdendo a sua volta suo padre e che non può quindi fare molto affidamento su sua madre. Una storia ambientata nella provincia veneta degli impresari che pensano solo al profitto, anche davanti al ricovero di un bambino in ospedale. Mamme sole ai giardinetti, padri assenti, congedi parentali che ti rendono un alieno, figli in età da asilo costretti a fare i conti con l'inadeguatezza dei genitori.
Questo libro parla di noi, famiglie normali nella nostra anormalità. Famiglie in cui ci sono matrimoni falliti, convivenze riuscite, solitudini e vuoti da colmare alla meno peggio.
Non so se è un buon libro, forse mi sento semplicemente troppo coinvolta per poterlo dire adesso. So che mi è piaciuto leggerlo e che mi ha fatto riflettere su me stessa e sul senso che diamo ancora oggi alla parola famiglia, e non è poco.

26.10.14

scaldagambette per marmocchie




Domenica di ottobre, ci siamo rassegnati all'autunno e iniziamo a goderci le prime domeniche in casa.
Avere un po' di tempo senza far niente è un modo splendido per avere tempo di fare qualcosa.
Per esempio, oggi ho finito i primi scaldamuscoli della stagione per mia figlia. Facili facili, all'uncinetto, con uno schema che ho trovato su Pinterest.

Ingredienti:
un gomitolo di lana di medio spessore di un colore unico o di vari colori
un uncinetto numero 5
ago per saldare il lavoro.

Procedimento:
Lo schema in inglese lo trovate a questo link
Per chi fosse pigra o non avesse dimestichezza con l'inglese vi lascio qui la mia traduzione.

Per gli scaldamuscoli:
  1. (base, giro 1) inizia con una base di 30 catenelle o con un multiplo di 3 e uniscila formando un cerchio
  2. (giri 2-4) lavora sul cerchio ottenuto 3 giro di maglie basse
  3. (giro 5) fai 3 catenelle che sostituiscono 1 maglia alta, poi prosegui con 2 maglie alte sempre nella stessa maglia bassa, salta 2 maglie basse e sulla terza fai altre 3 maglie alte e via così fino a chiudere il cerchio
  4. (giri 6-27) fai 3 catenelle e 2 maglie alte nello spazio sottostante e prosegui con 3 maglie alte in  ogni spazio del giro sottostante fino alla fine del giro. Continua così per tutti i giri.
  5. (giro 28) fai una maglia bassa su ciascuna maglia alta sottostante.
  6. (giri 29-36) prosegui altri giri di maglie basse. Chiudi l'ultimo cerchio e salda i fili.
Per lunghezza si può regolare la misura variando il numero di giri. Io ad esempio ho lavorato su una base di 33 catenelle e ho fatto la parte iniziale e la parte finale di maglie basse di ugale numero, cioè di 3 giri ciascuno.



Per il fiocco:
  1. (giro 1) fai 8 catenelle e gira il lavoro
  2. (giro 2)  nella seconda catenella dall'uncinetto, fai 6 mezze maglie alte, poi 2 catenelle e gira
  3. (giro 3) nel secondo punto dall'uncinetto, fai 6 mezze maglie alte.
  4. Al livello del tuo ultimo giro, fai maglie basse tutto attorono, e quando hai finito unisci il giro. Lascia un filo di 8 pollici (che sono circa 20 cm). Usa il filo per girare molte volte attorno al mezzo tel tuo rettangolo, poi il filo rimanente per unirlo agli scaldamuscoli usando un ago da lana.
Se il fiocco non vi piace fate potete fare un fiore o un cuoricino, o un ponpon. Oppure lasciateli semplicemente come sono, che se scegliete un colore d'effetto sono belli lo stesso.

Buona domenica e buon crochet a tutti!




24.10.14

PAPPAMOLLA & CACCAPUPU'



Ecco un altro bel librino che mio figlio ha preso dalla biblioteca di classe: Pappamolla.
Il tema è dei più importanti e ricorrenti, quello della gelosia del figlio grande per il fratellino nuovo arrivato.
Simone vorrebbe che il fratellino (che lui chiama Pappamolla) venisse riportato in ospedale, ma viene assalito dal dubbio atroce che invece sia arrivato a casa sua per rimanerci. Una cosa davvero terribile!
L'insofferenza verso il piccoletto lo porta a chiedere sempre più attenzioni da parte dei genitori, che sono molto pazienti almeno fino a quando Simone chiede di poter dormire con loro perchè la sua cameretta è infestata dai lupi (!!). Papà gli dice che non può dormire nel loro lettone e lui si rassegna a tornare solo nella sua camera. In corridoio però sente la vocina di Pappamolla, e a quel punto capisce di non essere più solo, ma di avere qualcuno da proteggere e con cui difendersi dalle sue stesse paure.



Un librino bello sotto ogni aspetto.
I disegni sono semplici ed efficaci: una famiglia di coniglietti, colori chiari e immagini comprensibili e di grande impatto.
Il testo è di facile comprensione e si adatta facilmente alla lettura ad alta voce.
Il messaggio è estremamente comprensibile e diretto: i fratellini piccoli sono una seccatura, la mamma e il papà che li coccolano sono una seccatura, dormire da soli è una seccatura. Ma avere un fratellino significa non essere più soli, il che è un vantaggio talmente grande da azzerare completamente ogni fastidio.
I bambini lo capiscono e si divertono mentre lo capiscono. La mia piccola si è divertita, il grande ha apprezzato molto, anche se la fase della gelosia per la nuova arrivata è passata ormai già da un po'.




Sulla scia di questo, mio figlio ha voluto anche leggere Caccapupù, che ha per protagonista lo stesso coniglio che però questa volta ha una sorella maggiore, ripete sempre la stessa parola (caccapupù appunto) e smette solo dopo essere mangiato dal lupo e salvato da suo padre.
Ecco, questo magari ci è piaciuto un po' meno, vi consiglio decisamente di più il primo.

Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo

Pappamolla
di Stephanie Becker
ed. Babalibri









Cacca pupù
du Stephanie Becker
ed. Babalibri

20.10.14

100 cose che mi fanno felice




Con notevole ritardo ho scoperto in questi giorni questo post molto bello sul sito di Mammamogliedonna, ma anche se è passato qualche mese da quando ha lanciato l'idea ho deciso di partecipare. L'idea di scrivere le 100 cose che mi fanno felice è una bella sfida, e una sfida alla felicità è forse l'unica sfida che vale sempre la pena cogliere.
Ecco qui le 100 cose che mi danno felicità:



  1. la Nutella
  2. un biglietto aereo
  3. fare l'uncinetto
  4. leggere un bel libro
  5. leggere le storie ai miei bambini
  6. leggere le storie ai bambini della biblioteca
  7. correre
  8. ballare
  9. bere il tè la domenica da mia mamma
  10. bere il caffè tutti i giorni con la mia collega
  11. abbracciare le persone che amo
  12. essere abbracciata da un uomo che mi ama
  13. fare le coccole coi miei figli
  14. l'alba d'estate
  15. il mare in tutte le stagioni
  16. le montagne a dicembre
  17. i complimenti delle persone che stimo
  18. le dimostrazioni d'affetto impreviste
  19. la torta alle mele di mia nonna
  20. uno smalto nuovo
  21. mio nipote su skype
  22. mio nipote, sempre
  23. una festa di compleanno
  24. una giornata al sole
  25. una sera di pioggia
  26. un bel film
  27. il mercato
  28. un'ora di shopping
  29. una passeggiata in centro
  30. la mia libreria preferita
  31. la gente che sorride
  32. le risate dei miei figli
  33. una cena in giardino dai miei
  34. le battute di mio padre
  35. un nuovo progetto
  36. guidare
  37. i fiori del mio terrazzo
  38. rotolarmi sull'erba
  39. la sabbia sotto i piedi e il vento tra i capelli
  40. il messaggio di un'amica
  41. una foto ben riuscita
  42. una discussione con qualcuno da cui posso imparare
  43. una corsa in bicicletta
  44. il cane che mi riconosce
  45. il profumo di pulito della biancheria
  46. la parmigiana di mio padre
  47. una canzone da cantare
  48. una nuova giornata
  49. le mani sporche di colore
  50. un blog di creative
  51. una chiacchierata con mia mamma
  52. un bicchiere di prosecco
  53. il famoso primo sorso di birra
  54. i mercatini di Natale
  55. i preparativi per Natale
  56. le uova da colorare per Pasqua
  57. fare e ricevere regali
  58. una cena a due
  59. una pizza in tanti
  60. un gelato da sola, in compagnia di un libro
  61. una rivista nuova
  62. Venezia, Praga, Lecce e Portogruaro
  63. la gentilezza della gente che fa bene il suo lavoro
  64. i fiori che mi portano i miei figli quando tornano dal giardino
  65. la casa piena di giocattoli e libri
  66. il disordine creativo
  67. fare i muffin
  68. fare i biscotti coi miei figli
  69. i fuochi d'artificio
  70. le scarpe tacco 12
  71. una sciarpa colorata
  72. i falò e la calza appesa per la Befana
  73. i bambini che giocano in strada
  74. i bambini che giocano a basket
  75. i miei figli che inventano storie
  76. uno spriz il sabato in centro
  77. una città che non ho mai visto
  78. un pacco da ritirare
  79. i versi di una poesia che vengono a salvarmi quando serve
  80. una mano tesa nel momento in cui non mi aspetto più niente
  81. il pettirosso che torna col freddo
  82. un vestito per Carnevale
  83. la frutta di stagione
  84. gli gnocchi di zucca in autunno e un cheescake alle fragole in primavera
  85. ogni piccolo progresso dei miei figli
  86. riconoscermi nelle parole di qualcun altro
  87. una nuotata quando fa caldo 
  88. il caminetto acceso quando fa freddo
  89. il cielo stellato e il silenzio attorno
  90. le cose che mi raccontano i miei figli
  91. mio fratello che dice: domani torno
  92. la neve 
  93. uno scatolone pieno di lana
  94. l'attimo prima di un bacio
  95. la colazione al bar
  96. un paio di orecchini appariscenti
  97. una giornata alle terme
  98. tenere i miei figli per mano
  99. lasciar andare da soli i miei figli
  100. i miei figli, comunque e in generale. Loro sono la Felicità, quella che non mi aspettavo, quella che c'è per davvero.

17.10.14

ANNA DAI CAPELLI ROSSI


"E' come se fossi due persone. Forse sarebbe meglio che fossi una sola, però sarebbe meno interessamte."

Da piccola guardavo più televisione di adesso. Sono sicura di aver visto Anna dai Capelli Rossi perchè è rimasta nel mio immaginario, soprattutto per la sigla che ricordo ancora a memoria (ah, le vecchie sigle e i bei cartoni di fine anni Settanta, mica Peppa eh!).
Comunque, devo a queste reminiscenze il fatto di aver comprato senza la minima esitazione questo libro la prima volta che l'ho visto sullo scaffale della mia solita libreria di Lecce, e ho fatto benissimo.
E' un romanzo molto bello: Anna è vitale, allegra, intelligente e ha una fantasia straordinaria.
Anna è anche e forse soprattutto caparbia.
Adottata per errore da un anziano contadino e dalla sua attempata sorella che volevano un maschio che li aiutasse nel lavoro dei campi, passa dall'essere un'ospite indesiderata al perno di questa famiglia silenziosa e laboriosa. 
Come tutti i bambini, combina pasticci inelencabili, fa arrabbiare gli adulti, porta il caos in casa e scompiglio nelle abitudini quotidiane, ma tutto questo non è nulla a confronto della gioia e della soddisfazione che fa nascere nei suoi genitori adottivi.

Come ripeto spesso, credo che sia molto utile che i nostri figli abbiano modelli femminili non stereotipati e non sessualizzati. Ora io non so quanto la versione che ho letto (raccontata e non semplicemente tradotta) sia diversa dall'originale, ma in questo testo si nota come Anna e il suo amico/rivale percorrano lo stesso percorso e si legge quindi un messaggio positivo: lei e lui hanno lo stesso valore. Lei non può forse lavorare i campi come avrebbe dovuto fare un maschietto adottato, ma diventa un'insegnante e da ragazzina allevia le fatiche della donna che ha deciso di tenerla. Anna è una vincitrice, che si guadagna i suoi successi senza dover richiedere aiuti da uomini generosi o principi salvatori. E' una donna normale e ci piace anche per questo, con buona pace delle principesse bellissime stanno sedute davanti allo specchio.




Anna dai Capelli Rossi
di Lucy Maud Montgomery
trad. Vanna Cercenà
ed. Giunti Junior

per info:
Giunti ed.
Vanna Cercenà













(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)

10.10.14

ETTORE. L'UOMO STRAORDINARIAMENTE FORTE





Io lo so che ogni volta che parlo di un libro per bambini qui dico: questo è un libro bellissimo, ma che ci volete fare, sono una donna fortunata e ultimamente leggo cose notevoli, soprattutto grazie ai suggerimenti che trovo in rete e nei gruppi di lettura in biblioteca.

Questo libro per esempio l'ho scoperto seguendo una casa editrice che pubblica storie che aiutano a superare gli stereotipi di genere, un tema che mi sta a cuore forse più di ogni altro.


Ettore è un uomo dalla forza indiscutibile: al circo si esibisce mostrando i muscoli e suscitando ammirazione e invidia. L'ammirazione da parte del pubblico e della ballerina di cui è innamorato, l'invidia da parte di due domatori di animali feroci. I domatori scoprono che l'hobby segreto di Ettore è fare la maglia e per umiliarlo rendono pubblica questa sua attività considerata inadatta a un vero uomo.
Alla fine Ettore conquisterà la sua amata ballerina grazie alla dolcezza e alla tenerezza che questo suo lato nascosto sono riuscite a suscitare, e il circo diventerà un posto dove la forza è soave e non violenta.




Come potrei non amare un libro così? 
Mio figlio l'ha voluto ascoltare a ripetizione per sere e sere. Mia figlia era estasiata dalla dolcezza del protagonista. E io, da lettrice e da mamma non posso che essere contenta del loro entusiasmo.

Perchè qui si dice una cosa importantissima che dovremmo insegnare a tutti, a partire dagli adulti se siamo ancora in tempo: la forza e la violenza sono due cose diverse. La forza è quella virtù che ti permette di dominare te stesso, non gli altri. Ettore ha i muscoli ma non li usa per prevaricare sugli animali in gabbia, non gli interessa dimostrare niente.

E un'altra cosa: sensibilità e forza non si escludono. Se sei un uomo e sei incline ad attività delicate, se ami la bellezza, non sei affatto meno uomo, anzi: hai qualcosa in più di cui non dovresti vergognarti, anche se ti insegneranno il contrario.

E poi ancora: siamo così sicuri che stare soli sia da sfigati? Un uomo forte non ha bisogno del branco per far valere le sue idee, le ha e le coltiva anche in solitudine, mentre i domatori per fargli dispetto devono agire in coppia, come il gatto e la volpe che in qualche modo mi hanno ricordato.

Questo libro andrebbe letto a tutti i bambini, loro capiscono al volo il senso di quello che ci vuole dire. Resta da capire se siamo in grado di capirlo noi, ma questa è un'altra storia.


(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)


Ettore. L'uomo straordinariamente forte.
di Magali Le Huche
ed. Settenove

per info:
Settenove edizioni


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