9.8.13

LE INTERMITTENZE DELLA MORTE

 

I libri, come le persone, vanno incontrati al momento giusto. Altrimenti è tempo perso. Ho rimandato la lettura di questo libro di Saramago per mesi. Non mi piaceva la copertina, non mi piaceva il titolo, trovavo la trama macabra. Invece. Invece no. L'ho iniziato un po' per sfida, l'ho divorato perchè incapace di staccarmene.

La storia è semplice e geniale: un bel giorno la morte decide una tregua e non muore più nessuno. La cosa ha delle conseguenze disastrose, perchè non morire è ben altro che vivere in eterno. 
La morte allora decide di tornare, ma di dare un preavviso di una settimana prima di compiere quello che è il suo dovere dalla notte dei tempi. Finchè un giorno un violoncellista rifiuta l'avviso della morte, e da qui inizia qualcosa di inaspettato e soprendente che però non vi racconto.

La trama è originale, il tono è tutt'altro che serio come il tema potrebbe presupporre, la scrittura impeccabile. C'è un'ironia diffusa in questo romanzo: la religione, la mafia, le assicurazioni, le umane debolezze, non sfugge niente a questo scrittore che con una mano punta un dito accusatorio e con l'altra accarezza bonariamente. Perchè siamo quel che siamo nel bene e nel male, ma non lo saremo per sempre, perchè la morte ci salva da noi stessi, ci ricorda che siamo cenere, e che per il bene di questo progetto immenso che è l'umanità, prima o poi siamo destinati ad esserlo di nuovo. Non tutto quel che è desiderabile è auspicabile, ma a dirlo come l'ha detto Saramago, credetemi, sono capaci in pochi.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma




Le intermittenze della morte

di José Saramago
trad. R. Desti
ed. Feltrinelli



2 commenti:

  1. Lo ammetto: a prima vista mi è piaciuta la copertina, mi è piaciuto il titolo e la trama è di quelle che mi attirano sempre :)
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