Avevamo questo libro sul comodino da un po' di tempo, finalmente ci siamo decisi a leggerlo. Finalmente perchè ne vale la pena davvero, perchè i libri sulla questione di genere iniziano a trovare spazio negli ultimi tempi e questa è una gran cosa.
Il libro racconta di Cloe, una bambina che, a differenza della quasi totalità delle sue compagne di scuola, ama Spiderman, le figurine dei Gormiti, il calcio e tutto quello che purtroppo viene per la sua generazione concesso o pensato solo ai maschi.
Le femmine non dovrebbero apprezzare altro che le principesse, non dovrebbero fare uno sport ma ballare, e da grandi magari diventare come le donne i cui corpi servono a far crescere l'audience in televisione o a vendere ogni genere di prodotto in tutti i media.
Le femmine non dovrebbero apprezzare altro che le principesse, non dovrebbero fare uno sport ma ballare, e da grandi magari diventare come le donne i cui corpi servono a far crescere l'audience in televisione o a vendere ogni genere di prodotto in tutti i media.
I genitori di Cloe però, a differenza di tutte le altre persone in cui si imbatte quotidianamente la bambina, non si preoccupano per i gusti della loro figlia, anzi, li assecondano e le sono da esempio nella loro straordinaria apertura mentale.
Alla fine di questo libricino Cloe è ancora della sua idea e sfoggia serenamente il suo zainetto di Spiderman, i suoi compagni di scuola ci si sono abituati, un suo compagno le dice che fa bene a continuare così e lei è felice delle sue scelte.
In poche pagine la Vezzoli ci dice qualcosa che tutti noi adulti da troppo tempo facciamo finta di non sentire: stiamo letteralmente tarpando le ali a una generazione, quella delle nostre figlie, che in quanto femmine non fanno sport (men che meno sport di squadra, si sa, le bambine sognano tutte di fare le ballerine), non giocano da scalmanate perchè è roba da maschi, non sognano di fare una professione perchè devono diventare genericamente principesse e via di questo passo.
Da sottofondo a tutto questo c'è la mercificazione del nudo femminile usato a scopo commerciale in qualunque contesto e senza alcun filtro su quello che arriva ai bambini.
In aggiunta a tutto questo c'è poi l'ipocrisia di non accettare le unioni omosessuali, cosa che genitori di Cloe invece accettano senza porsi nemmeno il problema. Perchè siamo in una società bigotta da una parte (il matrimonio e il matrimonio eterosessuale, il sommo valore della famiglia difesi a spada tratta) e misogina dall'altra (le donne usate nè più nè meno che come oggetti da sfruttare e da reprimere).
Ma siamo davvero sicuri che queste due facce della società siano davvero due facce, e non la stessa?
I miei figli hanno due genitori etero ma non sposati. I miei figli sono abituati a conoscere e a frequentare coppie omosessuali. Mio figlio e mia figlia non hanno giochi da maschi o da femmine, hanno giochi e libri che non parlano di principesse senza cervello o di maschi violenti.
L'educazione alla parità di genere a casa nostra è naturale, è la normalità. Io vorrei davvero che tutti i bambini avessero la stessa fortuna dei miei e di Cloe, e che potessero tutti esprimere la loro personalità in ogni suo aspetto, e non il loro semplice essere maschio o femmina come vuole il marketing.
In poche pagine la Vezzoli ci dice qualcosa che tutti noi adulti da troppo tempo facciamo finta di non sentire: stiamo letteralmente tarpando le ali a una generazione, quella delle nostre figlie, che in quanto femmine non fanno sport (men che meno sport di squadra, si sa, le bambine sognano tutte di fare le ballerine), non giocano da scalmanate perchè è roba da maschi, non sognano di fare una professione perchè devono diventare genericamente principesse e via di questo passo.
Da sottofondo a tutto questo c'è la mercificazione del nudo femminile usato a scopo commerciale in qualunque contesto e senza alcun filtro su quello che arriva ai bambini.
In aggiunta a tutto questo c'è poi l'ipocrisia di non accettare le unioni omosessuali, cosa che genitori di Cloe invece accettano senza porsi nemmeno il problema. Perchè siamo in una società bigotta da una parte (il matrimonio e il matrimonio eterosessuale, il sommo valore della famiglia difesi a spada tratta) e misogina dall'altra (le donne usate nè più nè meno che come oggetti da sfruttare e da reprimere).
Ma siamo davvero sicuri che queste due facce della società siano davvero due facce, e non la stessa?
I miei figli hanno due genitori etero ma non sposati. I miei figli sono abituati a conoscere e a frequentare coppie omosessuali. Mio figlio e mia figlia non hanno giochi da maschi o da femmine, hanno giochi e libri che non parlano di principesse senza cervello o di maschi violenti.
L'educazione alla parità di genere a casa nostra è naturale, è la normalità. Io vorrei davvero che tutti i bambini avessero la stessa fortuna dei miei e di Cloe, e che potessero tutti esprimere la loro personalità in ogni suo aspetto, e non il loro semplice essere maschio o femmina come vuole il marketing.
Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo
Mi piace Spiderman, e allora?
di Giorgia Vezzoli
illustrato da Massimiliano Di Lauro
ed. Settenove
Per info:
Settenove ed.
Giorgia Vezzoli
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