Questa settimana ho finito di leggere una raccolta di racconti che mi ha molto affascinato: Le botteghe color cannella, di Bruno Schulz.
Nell'edizione di cui parlo ci sono anche frammenti, disegni, scritti politici e interviste a questo grande scrittore, ma qui mi limito a dire quanto mi sono piaciuti i racconti.
I racconti sono ambientati quasi tutti nell'infanzia dello scrittore, infanzia che diviene luogo mitico, luogo del cuore e mi vien da dire soprattutto luogo dell'auto-analisi.
Alcune pagine di questa raccolta sono poesie, versi che lasciano senza parole.
Per me che amo Kafka, leggere Schulz è stata una scoperta straordinaria, alcuni temi tornano come con l'immenso scrittore praghese: il rapporto controverso col padre, la metamorfosi, un'atmosfera onirica che lascia sgomenti o affascinati. La ricerca di se stessi, l'io frantumato come in uno specchio scheggiato, la modernità che inizia e che non si sa ancora cosa venga a portare.
E quell'infanzia in cui non si smetterebbe mai di tornare, a dispetto di tutto.
Non una lettura da ombrellone, forse. O forse sì, per chi come me ama la sfida di un pensiero orginale, mai banale, come quello proposto in questa raccolta.
(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma)
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Le botteghe color cannella
di Bruno Schulz
Traduzione di Anna Vivanti Salmon, Vera Verdiani e Andrzej Zelinski
ed. Einaudi
Devo confessare la mia ignoranza su questo autore e ammettere che mi hai messo la curiosità addosso. Anche a me piace Kafka...
RispondiEliminaAnch'io lo conoscevo poco. È stato un piacere conoscerlo!!
EliminaUn piccolo classico, che ha fatto scuola. Se ti va, David Grossman ha fatto proprio di questo libro e di Schulz la base da cui partire per il primo romanzo che l'ha reso celebre. Vedi alla voce: amore.
RispondiEliminaGrazie del suggerimento, ho letto Grossman ma non il libro di cui parli. Farò tesoro del tuo consiglio!
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